1 auto aziendale su 2 va alle imprese
Il mercato dell’auto in Italia sta attraversando un leggero periodo di crisi, le auto aziendali spesso rappresentano un’alternativa all’acquisto che in molti sembrano preferire, anche se all’apparenza i numeri non lo direbbero. I dati raccolti dall’Unrae in collaborazione con l’Istat si riferiscono al 2017 e riguardano una clientela corposa che però non viene rintracciata dalle ricerche ministeriali:i possessori di partita IVA. Emerge che sono le imprese a detenere il primato delle vendite, lo scorso anno aumentate in tutti i segmenti tranne in quello degli agenti di commercio che trascina giù tutto il settore. In merito alle auto, in linea con il resto del mercato, diesel e SUV hanno rappresentato ancora la prima scelta.
Il Super ammortamento introdotto dalla legge di stabilità del 2016 aveva dato una grande mano alla crescita registrata negli ultimi anni, ma con la nuova legge di bilancio la minor quota di agevolazioni si è trasformata in un calo delle vendite nel 2017. Rispetto all’anno precedente i volumi sono scesi da 238.930 a 221.280 unità, quantificabili in una flessione del 7,4%, mentre la quota di mercato sul totale delle vendite a privati è passata dal 20,9% del 2016 al 19,7% (-1,2%). Oltre la metà degli acquisti sono stati effettuati dalle imprese, il 52,6%, mentre più di un’auto su cinque va ai professionisti, il 22,6%, due segmenti cresciuti rispettivamente del 3% e del l’1,2%. Nel rimanente troviamo che il 10% degli acquisti è stato effettuato dagli agricoltori, ma chi ha veramente influenzato (in negativo) le vendite sono stati gli agenti di commercio: i “loro” volumi sono scesi addirittura del 30% e nella quota totale sono scesi al 14% perdendo 5 punti rispetto al 2016
Oggi gli effetti delle politiche “ambientali” si iniziano a far sentire, ma fino all’anno scorso era ancora il diesel il preferito dei possessori di partita IVA italiani. Nel 2017 infatti il gasolio rappresentava il 63,6% del mercato totale nonostante il calo del 3% rispetto al 2016, e confrontato con le vendite riservate ai privati faceva segnare ben 14 punti percentuali in più. Numeri ampiamente più bassi per i motori benzina, sotto del 12% rispetto alle vendite totali dei privati, e con una quota nel mercato delle auto aziendali pari al 22,4%; al terzo posto il GPL, anch’esso calato del 3%. Le statistiche sui modelli confermano che i SUV piacciono proprio a tutti, tra le auto aziendali vengono richiesti dal 43,5% delle partite IVA (+5,5% sul 2016) con una crescita superiore dell’8,6% rispetto al canale dei privati. Le berline invece sono preferite da 4 persone su 10, il 12,8% in meno in confronto al canale dei privati, mentre al contrario le station wagon fanno registrare una quota del 6,1% nel mercato delle auto aziendali e solo il 3,7% tra i privati.
La ricerca effettuata dall’UNRAE rileva inoltre che in Italia la gran parte della clientela nel settore delle auto aziendali è composta da giovani adulti compresi nella fascia di età da 30 a 45 anni, i quali hanno rappresentato nel 2017 il 32,3% del totale delle vendite (+4% dei privati). Contemporaneamente cresce l’interesse di clienti più grandi, la fascia 46-55 sale del 3% e arriva a quota 28,8%, così come la fascia 56-65 aumenta dell’1,6% toccando il 21,9% del totale. Come potete vedere anche nel grafico qui sopra, ci sono poi alcune categorie che primeggiano tra i professionisti con auto aziendale: il 5,2% lavorano negli studi legali e il 3,5% sono commercialisti, seguono poi società di consulenza (2,3%), ingegneri (2,2%) e architetti (1,9%). In questo anomalo calo generale guadagna mezzo percentuale anche la formula del leasing, arrivata ad una quota del 10%, che si attesta molto al di sopra (+2,9%) del mercato totale dei privati.